Cerca
Close this search box.

Meditazione e rilassamento

Le tecniche di meditazione e rilassamento descritti da Giulia Bartesaghi, tirocinante al corso di Laurea Triennale in Psicologia

Mi ha sempre affascinato la meditazione soprattutto perché all’università ne ho studiato i benefici a livello scientifico. Qualche mese fa ho iniziato il tirocinio universitario per la Facoltà di Psicologia nello studio della Dottoressa Gorla frequentando il corso di meditazione e rilassamento: esso si basa sui principi del Training Autogeno, permette di apprendere, consolidare e utilizzare questa tecnica in modo autonomo. A questo viene affiancata una parte meditativa, per sviluppare la capacità immaginale e dialogare con l’inconscio in cerca di risposte che possano indurre l’autorealizzazione.

Durante il corso ci si mette in semicerchio, ognuno sdraiato sul proprio tappetino, chi vuole anche con un cuscino per accomodare la testa o una coperta, nel caso in cui si senta freddo, si crea una situazione di comfort e tranquillità. Si abbassano le luci, si chiudono gli occhi e la Dottoressa ci guida nel vivo del rilassamento, aiutandoci ad “orientare la mente” sulle diverse parti del corpo, dalla nuca, attraversando l’intero corpo, fino ad arrivare ai piedi.
Dopo aver completamente rilassato il corpo, si entra nella fase meditativa.

Spesso la Dottoressa ci guida, attraverso l’immaginazione, in situazioni da lei suggerite, con lo scopo di aumentare la nostra consapevolezza, di affrontare momenti personali, di riflettere su argomenti su cui di solito non ci si sofferma, o anche solamente per rilassarsi.

Al termine della meditazione ci si “risveglia lentamente” dallo stato di rilassamento e, subito dopo, condividiamo ciò che abbiamo provato e vissuto, ovviamente in modo rispettoso, non giudicante e non obbligatorio.

Chi vuole può raccontare quello che ha sperimentato e quasi sempre tutti i partecipanti condividono le loro esperienze, nonostante non tutti si conoscano.

All’inizio credevo che non sarei mai riuscita a parlare delle mie esperienze e sensazioni essendo una persona molto riservata, ma mi sono stupita io stessa dell’ambiente piacevole e confortante, dell’energia positiva che si crea sempre in quei momenti e che fa venir voglia di parlare. Non tutti hanno la fortuna di poter parlare dei propri vissuti così liberamente senza venir giudicati e questi incontri sono anche un modo per poterlo fare, grazie all’ascolto empatico di altre persone.

Durante gli incontri può capitare che emergano vissuti o temi più difficili di altri e che, per qualcuno, sono veri e propri ostacoli, a quel punto i racconti diventano estremamente emotivi e toccanti.

In questi momenti l’ascolto, o una mano appoggiata sulla tua spalla, diventano un toccasana per l’anima e vi è l’impressione che ogni vissuto, per quanto difficile e personale sia, può essere compreso profondamente anche dagli altri: è come essere tutti in connessione.

Un’altra cosa che ad ogni incontro mi colpisce molto è la differenza di età tra i partecipanti, questa variabile mi permette di avere punti di vista diversi e che non avrei mai immaginato sulle stesse questioni.
Un esempio recentemente accaduto è l’interpretazione di come si vede il proprio corpo ad età diverse: “Quando hai vent’anni ti trovi tutti i difetti del mondo, poi arrivi ai quaranta, ti guardi indietro e pensi che vuoi essere come allora e non eri poi così male”.
In questo corso al Salotto, studio della Dottoressa Gorla, ho incontrato tante persone diverse, con differenti esperienze alle spalle, esperienze che le hanno condotte a frequentare un corso che fosse per loro motivo di benessere, ricerca di pace e voglia di condivisione.

Un altro aspetto curioso è ancora una volta relativo alle differenze individuali: c’è chi fa più fatica ad immaginare, chi, col passare degli incontri, sviluppa un’immaginazione più vivida, chi ha differenti capacità immaginali: olfattiva, cinestesica, uditiva, e chi, si addormenta in un sonno profondo, percepibile dal rumore del respiro che, nel silenzio sembra quasi una musica d’accompagnamento.

Mi piace osservare le persone ed intuirne i vissuti personali, andando oltre a ciò che raccontano durante la meditazione.

I racconti di vita personale, per me, sono i più interessanti, mi fanno comprendere che ogni individuo esiste come entità separata, con il suo percorso unico che lo porta ad essere irripetibile e speciale. Mi piace l’idea di custodire ogni persona in un angolo del mio cuore, insieme alla sua storia.

In relazione al vissuto corporeo invece, ciò che più mi ha colpito, è il senso di pesantezza e intorpidimento percepibile paradossalmente soprattutto durante la fase di “risveglio”, in cui, dopo aver meditato, si cercano di muovere braccia e gambe: è come svegliarsi da un lungo sonno e, all’improvviso, cercare faticosamente di muoversi senza riuscire bene a percepirsi come di consueto.

È una sensazione estremamente piacevole, ed è ciò che mi ha fatto ripetere più volte: “Finalmente posso andare al corso di rilassamento!”

La parte meditativa stimola la mia creatività e la mia capacità emozionale. Si spazia dal cosiddetto neuro-allenamento, una pratica finalizzata ad allenare il cervello alla meditazione, a renderlo percettivo e recettivo dell’ambiente circostante; a pratiche di meditazione immaginale, sia più semplici, come immaginare cosa riusciamo ad associare ad una determinata emozione, sia più complesse, come creare paesaggi o percorsi sulla base di descrizioni.

Il corso di meditazione e rilassamento mi sta aiutando anche nella vita di tutti i giorni, oltre a farmi sentire più rilassata, sto cominciando a migliorare la mia capacità di concentrazione ed ora riesco con molta più facilità ad isolarmi dal mondo esterno, a concentrarmi sulle mie sensazioni corporee e capire se sono tesa o no. Ho molta più consapevolezza del mio corpo, dei miei limiti e di come mi sento; ora riesco ad ascoltarmi molto di più e capire come i miei stati mentali possano influenzare le mie sensazioni fisiche.

La pratica meditativa mi sta dando occasione di riflettere su molti temi su cui a volte è stato difficile soffermarmi, o per noia, per difficoltà o semplicemente per non averci mai pensato. Tutto questo mi sta aiutando a “tirar fuori” da sola delle riflessioni, anche delle rivelazioni, che posso portarmi dentro e usare per migliorare le mie giornate e, infine, la mia vita.

Articoli correlati